Ultime Notizie

Sul mercato immobiliare

Nuova Casa? Tutto ciò che c’è da sapere per le utenze!

UTENZE: PRIMA ATTIVAZIONE, VOLTURA O SUBENTRO? LA GUIDA

Non è facile acquisire familiarità con la terminologia concernente le utenze. Cominciamo con il decifrare i termini tecnici dell’Autorità per l’Energia Elettrice e il Gas, citando la definizione di voltura per la quale si intende il “contemporaneo passaggio del contratto di fornitura da un cliente a un altro senza interruzione dell’erogazione di energia elettrica o di gas” e quella del subentro che si definisce, invece, come: “l’attivazione della fornitura da parte di un nuovo cliente in seguito alla cessazione del contratto del cliente precedente, che ha richiesto anche la disattivazione del contatore”.

Come si può facilmente dedurre da queste due definizioni, ci si trova di fronte a due situazioni diverse: nella prima c’è un semplice cambio di intestatario. Le bollette non saranno più intestate alla persona che prima le riceveva, ma a colui che sarà il nuovo ricevente.Nel secondo caso, invece, oltre ad esserci un cambio di intestatario, come nella prima delle due opzioni, il nuovo titolare del contratto dovrà richiedere l’attivazione del servizio che per ragioni di varia natura, era stato interrotto. La modalità con la quale poi, l’utenza del singolo si collega a quella della rete viene detta allaccio. A tal fine ogni singolo utente disporrà, poi, di contatori legati al proprio immobile, od a quello locato, e potrà monitorare i propri consumi. I contatori sono collegati ad un numero POD e PDR, unico e che ne identifica l’utenza. Generalmente l’attivazione degli stessi coincide con l’attivazione dell’utenza.

L’allaccio
L’allaccio viene sottoscritto con i fornitori presenti sul territorio e viene realizzato dalla società fornitrici nella propria zona. Le diverse aziende consentono questa operazione mettendo a disposizione degli sportelli al pubblico, dei numeri di assistenza per i clienti o possibili tali o moduli da poter compilare on-line che si possono spedire via posta ordinaria, fax oppure mail, offrendo, quindi, una pluralità di opportunità al cliente. Il nuovo allaccio della luce e gas, si può effettuare comodamente da casa, anche se possono poi essere richieste delle integrazioni da effettuarsi in modalità diverse da quella effettuata inizialmente.

I dati alla mano del potenziale cliente, all’atto della richiesta, sono legati alla persona ed all’immobile di riferimento: occorrono i dati anagrafici del contraente ed un suo documento di identità, oltre ad un recapito telefonico, l’indirizzo per l’allaccio ed i dati della fornitura, ovvero se il luogo è adibito ad uso domestico oppure di altra natura. Una volta inoltrata la pratica di apertura si è soggetti ai tempi di attivazione dell’utenza con l’invio di un preventivo che può generalmente considerarsi compreso in 20 giorni lavorativi per la luce elettrica e tra i 15 ed i 30 giorni per il gas, a seconda della natura degli impianti e della difficoltà di realizzazione.

Questi tempi intercorrono soprattuto perchè la richiesta iniziale va inoltrata al fornitore che la indirizza al fornitore locale che risulta essere il responsabile dell’installazione del contatore. A seguito dell’accettazione del preventivo o del pagamento dello stesso, si inizia con l’installazione dei contatori che possono essere installati nei successivi 10/60 giorni. Nel caso di una nuova casa di recente acquisizione, dove vi siano i contatori della luce, ma nessuno li abbia mai utilizzati, si procede con una nuova attivazione della luce.

Se non si posseggono vecchie bollette, si dovrebbe poter aver il POD dal costruttore, ma qualora non si disponesse di quest’ultimio, lo si potrebbe ricavare dal contatore elettronico. I display di ultima generazione dispongono di questa funzione: se non appare il POD per esteso lo si può dedurre dal numero dell’utenza che dà un numero di 8 /9 cifre. Le lettere IT sono poi seguite da tre numeri prima della lettera E. Qualora il contatore non sia perfettamente funzionante, c’è la possibilità di contattare il fornitore locale, generalmente con una richiesta scritta tramite fax.

La prima attivazione e voltura
La prima attivazione del gas, invece, ha un iter un po’ diverso perchè è necessario seguire la delibera n. 40 del 2014 che prevede una determinata procedura per motivi di sicurezza. Solamente dopo che il contatore sia stato installato e che siano stati eseguiti i lavori relativi all’impianto a gas all’interno dell’abitazione, si può inoltrare la richiesta al fornitore per l’allaccio. Esistono, però, altre possibilità, ovvero il subentro e la voltura, ma esiste una sostanziale differenza tra i due casi. Come già spiegato in apertura, per voltura si intende il caso in cui esiste già un contratto di fornitura attivo e si desidera cambiare l’intestatario.

Un chiaro esempio ne è il trasloco. La luce ed il gas sono già presenti in casa per cui è necessario fare una registrazione del cambio di intestatario senza interruzione dei servizi. Se la luce in casa non è attiva, salvo problemi tecnici, si può supporre che il contratto non è più in essere e sarà obbligatorio fare il subentro. Più complicata la vicenda in caso di morosità del precedente proprietario. Non si è tenuti a pagare il sospeso del precedente proprietario od inquilino. Per evitare ciò è possibile inviare al fornitore una dichiarazione di estraneità dai vincoli di parentela con la persona che occupava precedentemente lo stabile.

E’ nella facoltà del fornitore di rifiutarsi di procedere alla voltura e sospendere la fornitura, ma commetterebbe un illecito nel richiedere il pagamento del debito, perchè le morosità non sono trasmissibili. Il caso in cui il fornitore può avanzare una simile richiesta è quando si può dimostrare che la voltura si richiede al fine di eludere il pagamento della bolletta per ostacolare un recupero crediti, oppure nel caso di una eredità per un parente defunto. In quest’ultimo caso, sia per ciò che concerne la voltura od il subentro, l’erede deve onorare i debiti del de cuius, pena la mancata attivazione delle utenze di luce e gas.

Nel caso in cui insorgano questioni legali tra il fornitore ed il potenziale cliente che non riuscirà, così ad ottenere la voltura, il suggerimento migliore per eludere lunghe e complicate vertenze giudiziare ed ottenere in tempi più brevi l’attivazione delle utenze è quello di migrare verso un altro fornitore. Si intende possibile questa procedura quando il vecchio fornitore attesti al portale del distributore (SII – Sistema informativo Integrato) il rifiuto a procedere. La voltura e l’attivazione del nuovo contratto saranno poi nelle mani del nuovo fornitore. Nel caso in cui si scopre che il proprietario o l’inquilino precedente sia moroso, l’energia elettrica, nella fattispecie, in casa non è attiva.

Non occorre fare un subentro, ma sempre la voltura. Di fatto non esiste l’opzione di subentrare come nuovo intestatario e neppure è consentita la scelta di un nuovo fornitore, bisognerà rivolgersi al precedente che avrà, ancora una volta, la possibilità di decidere se accettare oppure o no la nuova richiesta. Anche questa volta, in caso di diniego da parte dello stesso, si potrà procedere al cambio del fornitore, previo rifiuto dello stesso comunicato al portale, procedura simile al caso precedente.

Cosa occorre per la voltura
Tecnicamente, quando si effettua una voltura dell’energia elettrica si procede con un semplice cambio di intestatario di un contratto in essere e per effettuarlo occorrono alcuni dati. Per il nuovo intestatario: codice fiscale, carta di identità anche in fotocopia, recapito telefonico ed è consigliato un indirizzo email, indirizzo di residenza, fornitura e recapito fatture. Del precedente intestatario: nome, cognome e codice fiscale.

In merito alla fornitura: il codice POD presente sulla bolletta, l’ultima lettura del contatore, la potenza in Kw, deducibile dalla bolletta e la possibilità di pagare con addebito diretto su conto corrente e quindi l’IBAN. Per ciò che concerne i costi, questi dipendono, se trattasi, per l’energia elettrica, del Servizio di Maggio Tutela, fissati da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente ex AEEGSI) in vigore dal 2018 che comprendono gli oneri amministratrivi, un contributo fisso, un imposta di bollo un deposito e l’IVA (22%). Oppure se dipendono dal Mercato Libero che comprende un’identica cifra per gli oneri amministrativi, generalmente una quota di servizio a carico del fornito, di natura variabile per entità monetaria, un eventuale deposito cauzionale e l’IVA (22%). Anche i costi di gestione della voltura dell’energia elettrica sono soggetti a continue variazioni.

Quelli in regime di Maggior tutela sono fissati dall’Autorità; quelli del mercato libero (Enel Energia, Eni, Acea, Edison, A2a, Iren, Heracomm, Agsm) sono mutevoli, con opzioni variabili; alcune, per sempio non prevedono spese per la voltura del gas. I tempi previsti per una voltura della luce sono di circa un mese se ci decide ti scegliere l’offerta ed il costo della voltura più bassi, di circa due settimane se si rimane con l’offerta del proprietario/intestatario precedente. Per cambiare il nome dell’intestatario sulla bolletta del gas si ha bisogno degli stessi dati occorrenti per quella della luce. Si aggiungono, inoltre, l’indirizzo dove inviare la bolletta di chiusura, il codice PDR, sempre visibile sulla bolletta ed il numero di matricola del contatore. Anche in questo caso i costi amministrativi per la voltura sono indicati nel contratto, ma variano da società a società e per ciò che concerne il mercato libero il fornitore si possono trovare costi suppletivi per la gestione della pratica.

Il subentro
I casi sopra indicati indicano una serie di possibilità dalla quale rimane, però, escluso, il subentro, che si verifica quando, pur essendo stato presente nell’immobile un contratto questo era cessato. I contatori sono già nell’unità abitativa, ma si rende necessario l’inoltro di una nuova richiesta di attivazione. Il precedente inquilino o proprietario aveva inviato una disdetta del contratto e tutte le utenze sono state chiuse. Il contatore della luce viene disattivato a distanza, su quello del gas viene apposto un sigillo. Il nuovo proprietario od affittuario dovrà, dunque, chiedere un subentro per poter vedere riattivare le forniture, ovviamente a suo nome.

Cosa occorre fare? Letteralmente un nuovo contratto con un fornitore di propria scelta e per la luce ed il gas occorrono gli stessi dati che per la voltura da poter inviare tramite registrazione telefonica, metodo che non prevede la firma di un contratto cartaceo, oppure con il classico plico contrattuale per e-mail o tramite firma elettronica. Per i costi, anche in questo caso, occorre distinguere tra il servizio di Maggior Tutela ed il mercato libero, ma si rinvia alla ricerca di tabelle aggiornate e comparative tra tutte le offerte presenti sul mercato. Ulteriori corrispettivi verranno domandati dal fornitore per un aumento di potenza, se richiesto. Per i tempi di attivazioni si parla di 7 giorni lavorativi dall’inoltre della richiesta dal cliente al fornitore, dopo di che seguono 2 giorni lavorativi perchè la richiesta giunga al distributore che ne ha altri 5, sempre lavorativi, per eseguire l’attivazione. Al ritardo dell’attivazione il cliente ha diritto al risarcimento di una somma compresa tra i 35 ed i 105 euro, a seconda del tempo di attesa (il doppio od il triplo del previsto).