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Sul mercato immobiliare

Nuovi nuclei familiari sempre più single e pochi figli

La composizione del patrimonio immobiliare – ovviamente, per sua natura – non può cambiare velocemente. E fa fatica quindi ad adeguarsi ai cambiamenti demografici in atto in Italia ormai da anni, con single, persone sole e coppie senza figli (o figli unici) che sono aumentati notevolmente in questi ultimi anni, e che, soprattutto in provincia e al Sud, non trovano adeguate risposte alle proprie esigenze abitative. La richiesta in aumento di case piccole è giustificata quindi non solo da una questione economica (prezzi più alti da un lato, crisi e precariato dall’altro) ma anche da fenomeni socio-culturali.

Secondo un’elaborazione di Immobiliare.it su dati nell’ultimo censimento (2011) il 58% dei nuclei familiari è composto da uno o due componenti, ma lo stesso non è accaduto alle case, in molti invariate rispetto al momento in cui furono costruite per famiglie numerose. Secondo Immobiliare.it, infatti, «appena il 24% del patrimonio immobiliare in vendita è costituito da abitazioni con una sola camera da letto».

Le differenze territoriali
Studiando la suddivisione degli annunci di vendita e la ripartizione dei tagli (dal monolocale agli appartamenti con oltre sei stanze) e incrociandola con la composizione dei nuclei familiari in ogni capoluogo di regione italiano, «sono Milano, Aosta e Bologna le città in cui domanda e offerta possono incontrarsi con più facilità. Milano, fra l’altro, è in assoluto il centro con la più elevata concentrazione di monolocali e bilocali in vendita sul totale degli annunci (44%)». Percentuale che scende al 32% ad Aosta e al 26% a Bologna.
Nelle posizioni più basse della classifica si trovano principalmente città del Sud, «dove gli immobili sono sempre stati tradizionalmente più grandi. A Palermo, Ancona e Catanzaro spettano gli ultimi tre gradini: qui le percentuali di monolocali e bilocali ammontano rispettivamente al 18% e 15%».
La città con la maggiore concentrazione di immobili molto grandi in vendita è però Genova, «dove il 24% delle case sul mercato conta oltre cinque locali».

Lo spazio diventa un costo, ma cambiare è difficile
«Il calo dei valori immobiliari è legato anche all’inefficienza delle case rispetto ai nuovi desiderata degli italiani – riflette Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it – Oggi un appartamento con quattro stanze ha perso appeal perché non risponde più alle necessità delle famiglie: lo spazio, che un tempo poteva essere una comodità, è diventato un costo da sostenere. L’unica soluzione sarebbe la riqualificazione di interi stabili, per adattare i tagli di ciascun appartamento alla nuova domanda di mercato: ma in un Paese come l’Italia, fatto di piccoli proprietari, appare quasi impensabile mettere d’accordo interi condomini per procedere ai lavori necessari».