Costruzioni in legno veloci, eco e multipiano
Da Parigi a Londra, passando per Stoccolma o scendendo a Bordeaux, c’è chi è pronto a scommettere che se l’acciaio, il vetro e il cemento sono stati i protagonisti dell’architettura nei due secoli scorsi, la vera innovazione del 21esimo secolo saranno le costruzioni in legno. Edifici multipiano, soprelevazioni e anche torri e grattacieli, che si inseriscono nel contesto urbano e si integrano perfettamente con il tessuto consolidato, anche nelle più moderne città.
In Italia, la mini-rivoluzione del legno – come alternativa al cemento o all’acciaio per immobili multipiano – è partita da Nord. Fra i casi che fanno scuola, spiccano alcuni sviluppi di immobili di residenza pubblica e housing sociale. A partire da Milano, dove Cenni di cambiamento – complesso di 124 alloggi in classe A finanziato dal Fondo immobiliare di Lombardia – mantiene il primato di più grande progetto residenziale realizzato in Europa con un sistema di strutture portanti in legno e 6.100 metri cubi di pannelli impiegati.
«Una scelta – racconta il progettista Fabrizio Rossi Prodi – che sta pagando. Perché a raccontare il comfort ambientale ed energetico di un fabbricato in legno sono, oggi e per primi, gli abitanti del nuovo insediamento». O da Firenze, dove nell’area ex Longinotti (demolite le preesistenze e bonificato il terreno) sono state costruite due palazzine di 4 e 6 piani in legno massiccio, a strati incrociati, per un totale di 45 appartamenti che si inseriscono, come segno moderno e contemporaneo, nel quartiere circostante. «Quando abbiamo iniziato – racconta Vincenzo Esposito, direttore di CasaSpa, la società di realizzazione e gestione del patrimonio Erp dell’area fiorentina – non esisteva ancora in Italia una norma specifica per le costruzioni di legno e il progetto ha dovuto passare al vaglio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per ottenere il via libera».
La progettazione delle strutture di legno lamellare è infatti entrata a far parte delle Norme tecniche per le Costruzioni solo dal 1 luglio 2009, con l’entrata in vigore del Dm del 14 gennaio 2008. «Sull’area Longinotti è stato necessario un lungo lavoro di bonifica – prosegue Esposito –. Finita questa fase, il cantiere è andato avanti in modo rapido. Una delle caratteristiche del legno è proprio la rapidità di montaggio. Basti pensare che per l’edificio di sei piani sono stati necessari appena 17 giorni di effettivo montaggio, mentre per quello di sei piani ce ne sono voluti 71». Una delle caratteristiche delle due palazzine (rastremate, con spessori diversi a seconda delle altezze e contraddistinte da una forma architettonica a sbalzo, per rispondere a una precisa disposizione del Comune di Firenze, che chiedeva la realizzazione di un camminamento pubblico al piano terra) è l’aver integrato una tecnologia in arrivo dal Nord Europa con l’esperienza della tradizione costruttiva mediterranea. «Abbiamo lavorato – spiega ancora Esposito – per ventilare in modo naturale gli edifici e utilizzare al massimo le possibilità della geotermia. L’esperienza nell’uso del legno è stata così positiva che la stiamo ripetendo per la realizzazione, sempre a Firenze, in via Torre degli Agli, di un complesso di 88 alloggi. Qui, per ospitare gli abitanti di un edificio preesistente che stiamo sostituendo, abbiamo anche montato 18 alloggi in legno completamente prefabbricati, pensati per un’accoglienza temporanea».
A cambiare marcia sul mercato del legno è stata soprattutto la tecnologia. Che oggi consente di costruire palazzi ben lontani dallo stereotipo della baita in legno o della tipica casa mono o bifamiliare prefabbricata. «Soprattutto l’x-Lam – spiega l’imprenditore Roberto Fava di Skywall, partner tecnico del gruppo Hasslacher – ha permesso l’ingresso delle strutture in legno nei cantieri tradizionali. Perché se è vero che i pannelli vengono progettati e tagliati in laboratorio, la prefabbricazione riguarda solo le parti strutturali. L’innovazione si abbina così con la tecnica tradizionale. Un passo in avanti, che ha allargato molto il mercato». L’aspetto delle case in legno (sia x-Lam che telaio) è sempre più mimetizzato nel contesto urbano. Le strutture, coperte da intonaci e cappotti, non si differenziano da una qualsiasi palazzo in mattoni o cemento. Per proposte che si rivolgono a tutti i target di mercato. Come a Trieste, dove Rubner Holzbau ha da poco terminato il complesso residenziale di lusso Panorama Giustinelli, in corso di certificazione CasaClima A: rispettando le rigide norme di legge dell’Eurocode 5, l’azienda è riuscita a ridurre in modo considerevole lo spazio occupato dalla struttura a vantaggio dei dispositivi di isolamento termico e acustico. Mentre Rubner Haus a Rimini, nel cuore del contesto urbano, ha realizzato una casa a tre piani con mansarda interamente in legno.
Il legno protagonista del mercato immobiliare anche nei contesti urbani è uno dei temi cardine che oggi e domani saranno sviluppati a Venezia, a Palazzo Badoer, dove si svolge la prima edizione di Urbanpromo Green. Da quest’anno, l’evento – organizzato dall’Istituto nazionale di urbanistica e da Urbit – si fa in tre: al classico appuntamento dal 21 al 24 novembre a Milano e alla VII edizione della due giorni di Torino dedicata al social housing il 5-6 ottobre, si aggiunge uno spazio dedicato alla sostenibilità. Molti i temi dei 24 convegni: dal racconto delle esperienze di sostituzione del costruito con aree verdi a una riflessione sul problema della resilienza urbana; dall’analisi dei modelli di sviluppo per una migliore mobilità alla ricognizione dei casi di inserimento dell’agricoltura in un contesto cittadino. Si parlerà anche della diffusione delle biomasse per il riscaldamento.